Base
crema
|
Base
frutta
|
Base
crema e frutta
|
Noce
|
Limone
|
Albicocca
|
Stracciatella
|
Arancia
|
Banana
|
Lattemiele
|
Mela
|
Kiwi
|
Torrone
|
Mandarino
|
Mango
|
Cacao
|
Melone
|
Passion
fruit (passiflora)
|
Caffè
|
Lampone
|
Cocco
|
Gianduia
|
Mirtillo
|
|
Pistacchio
|
Fragola
|
|
Nocciola
|
Pesca
|
|
Macedonia
|
Mora
|
|
Fior
di latte
|
Maracuja
|
|
Malaga
|
|
|
Amaretto
|
|
|
Liquore
|
|
|
Marron
glacè
|
|
|
Zabaione
|
|
|
Per
quanto riguarda la scelta del gusto, il consumatore avrà sicuramente
verificato che, tra i gelati alle creme e quelli alla frutta, esiste una
netta distinzione determinata dal diverso grado di acidità. Quelli alle
creme sono poco acidi pH vicino alla neutralità), mentre quelli alla
frutta lo sono decisamente di più (pH 3-4).
Gelati
mantecati
I
gelati alla frutta sono costituiti da una miscela base costituita da
acqua e zucchero, alla quale viene aggiunta la polpa o il succo
caratterizzante il gusto.
Per
conferire più cremosità o diminuire il grado di acidità di alcuni
gelati alla frutta, in relazione anche alle abitudini e ai gusti locali,
è possibile aggiungere del latte o della panna. Il consumatore che
desideri conoscere la composizione di un gelato alla frutta (ma comunque
di qualsiasi gelato) onde verificare l’eventuale uso d latte o panna,
deve leggere attentamente l’etichetta o il cartello generale
riassuntivo degli ingredienti.
Va
detto comunque, come già riportato nella precedente tabella, che i
gelati alla banana, cocco, kiwi, mango, passion e albicocca si prestano
particolarmente bene all’aggiunta di latte o panna. Il colore dei
componenti dei gelati a volte deve esse re rinforzato mediante
l’aggiunta di una o più delle 17 sostanze coloranti permesse dalla
legislazione italiana.
Ad
esempio, l’aroma di menta estratto dalla Mentha piperita si presenta
debolmente colorato di verde Per ottenere un gelato di colore verde è
consuetudine utilizzare un preparato già addizionato di questo colore.
Le sostanze coloranti ammesse nella produzione del gelato,
sono di origine
naturale, altre di origine artificiale ma comunque, allo stato attuale
della ricerca tossicologica, sono risultate essere tutte non nocive.
Il
sorbetto è un gelato alla frutta leggero e dissetante. E infatti
prodotto con una miscela costituita da una soluzione zuccherina con
succo o polpa di frutta (in genere limone, pompelmo o arancia). Viene
spesso servito a metà di un pasto piuttosto ricco per favorire la
digestione e per predisporre lo stomaco a ricevere altro cibo. Si
presenta meno cremoso dei soliti gelati alla frutta.
I
gelati alle creme sono prodotti con la stessa miscela base formata da
latte panna, tuorlo d’uovo, zucchero, ecc. A questa miscela vengono
aggiunti i componenti caratterizzanti il gusto del gelato Qualche
esempio:
-
vaniglia:
la vaniglia è l’aroma tipico dei prodotti dolciari. Si trova
naturalmente nei semi della Vanilla planifoglia L. Si possono usare
i semi o il loro estratto. Per sintesi chimica si ottiene un
prodotto chiamato etil-vanillina che ha lo stesso aroma della
vaniglia naturale;
-
nocciola:
sono usate nocciole in pasta;
-
cioccolato:
è usato il cacao in polvere;
-
noce:
sono usate le noci in pasta;
-
stracciatella:
viene aggiunta della cioccolata in pezzi all’impasto già
mantecato;
-
lattemiele:
questo gelato è arricchito con panna e miele per pasticceria;
-
pistacchio:
vengono. usati i semi della Pistacia vera ridotti in pasta. Hanno un
leggero colore verde-giallastro ed un delicato, tipico aroma. Il
colore di questo gelato deve essere rinforzato di verde;
-
gianduia:
la gianduia è un particolare tipo di cioccolato a pasta molle
aggiunto di nocciole (per legge dal 20% al 40%) originario del
Piemonte;
-
caffè:
è usato l’estratto di caffè;
-
torroncino:
è impiegato il torroncino in granella;
-
marron
glacé: si utilizzano i marron glacé in pasta, eventualmente
macerati preventivamente in rhum;
-
amaretto:
gli amaretti sbriciolati sono aggiunti al gelato quando questo è già
allo stato consistente, all’uscita del mantecatore;
-
caramello:
è il prodotto della cottura dello zucchero bianco. Ha colore bruno
scuro ed aroma caratteristico. Può essere preparato direttamente
dall’artigiano gelatiere e sciolto in latte e panna;
-
fior
di latte: gelato prodotto con miscela base al latte arricchito di
panna e aromatizzato;
-
al
liquore: alla miscela base è. aggiunto un qualsiasi liquore. Anche
per questo tipo di gelato entra in scena la fantasia del gelatiere.
I liquori più usati sono il maraschino, il kirsch, il mandarinetto,
il Grand Marnier, ecc.
Il
gelato allo zabaione viene prodotto versando su dei tuorli d’uovo
montati con zucchero, una soluzione di latte, panna e glucosio bollenti.
Successivamente, all’impasto pastorizzato e raffreddato, è aggiunto
abbondante vino Marsala.
Il
gelato allo yogurt, per effetto dell’elevata acidità del componente
che lo caratterizza, può essere messo a confronto con i gelati alla
frutta equilibrati con latte o panna. E composto da yogurt prima di
tutto, al quale è aggiunto latte, zucchero e panna.
Il
gelato soft (soffice) è quello offerto direttamente dalla macchina di
produzione. E così chiamato perché, venendo estruso e depositato sul
cono a temperatura più alta (-4/-6° C) del gelato artigianale e
industriale (-18° C) appare più soffice, più cremoso e meno freddo.
Per mantenerlo consistente a quella temperatura, si opera sul rapporto
saccarosio/glucosio al fine di modificare il punto di congelamento della
miscela. Alcuni brevetti consigliano l'uso di glicerina (1%-3%) ad
effetto legante e di una maggiore quantità di stabilizzanti ed
emulsionanti. Sul significato di questi additivi si rimanda il lettore
alla specifica normativa.
Ice
cream è un termine anglosassone (Eis Krem in tedesco) non usato in
Italia. In Inghilterra definisce indiscriminatamente tutti i gelati;
negli Stati Uniti comprende quei gelati contenenti sia grassi del latte
che grassi diversi, mentre in Germania e in Francia questo tipo di
gelato deve contenere solo grassi del latte.
Il
frappé di gelato è il prodotto a base di latte, frutta e gelato
omogeneizzati in frullatore al momento dell’uso e consumato freddo, ma
ancora allo stato semifluido.
Dolci
freddi
I
semifreddi, le cassate, le torte gelate ed i gelati caldi di sono il
risultato dell’incontro fra l’arte della gelateria e quella della
pasticceria. Questi prodotti, preferiti da molti consumatori, non sono
dei gelati mantecati, ma vengono definiti dolci freddi.
Per
il semifreddo gli ingrédienti base sono la panna fresca pastorizzata,
lo zucchero, i tuorli d’uovo, la meringa all’italiana. Come detto
non è un gelato ma un dolce freddo ad alto contenuto di sostanze solide
(il doppio di un gelato normale). Per questo scongela lentamente e, per
la presenza di un elevato contenuto di zucchero e di panna, da al palato la sensazione di essere meno freddo di un qualsiasi gelato, anche
se il semifreddo è conservato ed offerto al cliente alla stessa
temperatura degli altri gelati. Per produrre un buon semifreddo non sono
necessarie particolari attrezzature. E sufficiente mescolare i vari
ingredienti e conservare in freezer a -18°C -20°C.
La
cassata è un gelato a strati diversi contenente della frutta candita.
Si confeziona versando a strati il gelato in uno stampo rotondo. Nella
cavità centrale si deposita un impasto per meringhe (albumi d’uovo
montati a neve con zucchero semolato o a velo), panna montata e frutta
candita.
Le
torte gelato assomigliano molto alle normali torte farcite. Sono
composte da gelato mantecato di vario genere e da dischi di pasta
soffice come la pasta Maddalena, il pan di Spagna ecc. Il tutto viene
poi decorato con fantasia usando panna, cioccolato fuso, frutta candita
od altro.
In
gelateria si possono trovare anche dei gelati caldi. Si tratta di
gelati avvolti da uno strato di pan di Spagna inzuppato di Grand Marnier
o altro e da uno stato di meringa all’italiana, cotti in forno
elettrico o su fiamma diretta. Nel forno caldissimo il dolce deve
rimanere per 2-3 minuti, il tempo necessario affinché la meringa
diventi dorata.
Altri
prodotti
Le
granite ed i ghiaccioli devono essere presentati a parte perché
differiscono completamente dagli altri prodotti per ingredienti e
tecnica di produzione. Sono prodotti molto semplici che si possono fare
anche in casa.
Il
ghiacciolo è costituito da una miscela di acqua, zucchero ed aromi
naturali (menta, arancia, amarena, limone, ecc.) congelata sotto
agitazione per favorire la omogenea distribuzione dello zucchero e degli
aromi.
Le
granite sono dei succhi di frutta o degli estratti aromatici zuccherati
(tè, menta, caffè, ecc.) fatti cristallizzare mediante raffreddamento
sotto agitazione, per consentire la formazione di piccole scaglie
cristalline di ghiaccio.
Gelato
artigianale e industriale
Un’apposita
Commissione CEE definì il gelato come preparazione alimentare portata
allo stato solido o pastoso mediante congelamento, posteriore
all’impiego delle materie prime utilizzate per la sua fabbricazione e
destinata alla vendita e al consumo in tale stato.
Questa
definizione non fece nessuna distinzione tra gelato artigianale e
industriale, anche se tra i due c'è una certa differenza.
Il
gelato artigianale è infatti quello prodotto in piccole quantità,
fabbricato in locali adiacenti al punto di vendita e distribuito
direttamente entro pochi giorni dalla data di produzione.
Quello
industriale invece è prodotto anche molti mesi prima, in posti anche
lontani dai vari punti di vendita. Ne consegue che per la distribuzione
è necessaria una efficiente catena del freddo. La quantità di aria
assorbita (overrun) è notevolmente maggiore nel gelato industriale.
Quest’ultimo inoltre non è sempre preparato con materie prime
fresche; per motivi di stoccaggio e di costo infatti, l’industria usa
principalmente prodotti a lunga conservazione come il latte in polvere o
i succhi di frutta concentrati. Il gelato artigianale normalmente si
caratterizza per l’uso di materie prime fresche, scelte direttamente
dal produttore, il quale in questo modo riesce a personalizzare la
qualità, la struttura e la varietà di gusti del proprio gelato.
Caratteristiche
nutrizionali
Nella
moderna alimentazione il gelato tende gradualmente ad occupare un posto
di rilievo trovando interesse e gradimento nei consumatori di tutte le
età.
La
composizione media percentuale dei due principali tipi di gelato può
essere racchiusa nei dati della seguente tabella
Composizione
media dei gelati, in percentuale
|
proteine
%
|
lipidi
%
|
zuccheri
%
|
minerali
%
|
acqua
%
|
gelato
alle creme
|
4-5
|
10-14
|
16-22
|
0.6
|
60-68
|
gelato
alla frutta
|
2-3
|
0-6
|
23-25
|
0.6
|
65-70
|
Il
gelato può essere considerato un alimento ad elevato valore nutritivo
essendo, specialmente quello con latte, una buona fonte di principi
nutritivi importanti per l’uomo, quali i lipidi, gli zuccheri, le
proteine, le vitamine E e B il calcio ed il fosforo.
La
varietà delle ricette artigianali rende piuttosto problematico
stabilire esattamente il suo potere energetico, che dipende naturalmente
dalla composizione del singolo gelato, perché diverse possono essere le
ricette, anche per gelati dello stesso gusto. Il contenuto calorico del
gelato risulta allora compreso tra i seguenti valori:
210-230
Cal/100 g di prodotto nel caso di gelato alla crema.
100/160
Cal/100 g di prodotto nel caso di gelato alla frutta.
Si
ritiene opportuno ricordare che il contenuto calorico totale è dato
dalla quantità totale di zuccheri, proteine, lipidi e non dal loro
tipo.
Anche
alla bassa temperatura del gelato è attribuito un importante nel
processo globale della digestione. Se ingerito lentamente il freddo
stimola lo svuotamento dello stomaco accelerando la digestione, stimola
pure la secrezione della bile favorendo la digestione dei grassi.
Il
consumo di un “buon gelato” in questi ultimi anni è sensibilmente
aumentato. I motivi di questo
crescente successo sono molteplici. Alcuni di essi meritano di essere ricordati:
-
il
gelato è un segnale organolettico, per la sensazione di dolce,
aromatico o acido. Per questo può rivelarsi un alimento utile nei
casi di inappetenza o quando si instaura un meccanismo di rifiuto,
anche momentaneo, dei cibi tradizionali;
-
le
migliorate condizioni igieniche dell’intero ciclo di produzione,
trasporto, conservazione e banco di offerta del gelato danno una
maggiore garanzia ai consumatori;
-
il
gelato è richiesto perché porta un segnale di termoregolazione, in
quanto abbassando la temperatura dello stomaco e del corpo dà una
sensazione di benessere nei periodi molto caldi; ,
-
le
sostanze che il gelato contiene sono disperse in una massa di
minutissime gocce di acqua ed aria che offrono quindi ai succhi
digestivi una ampia superficie di attacco, favorendo una buona
digeribilità;
-
al
gelato viene attribuito anche uno specifico ruolo psicosensoriale,
in considerazione del fatto che le sensazioni olfattive e gustative
sono un fattore di cultura individuale, legate al contenuto
emozionale di passate esperienze. La richiesta di gelato è fatta
allora con lo scopo inconscio di rivivere una felice esperienza
dell’infanzia o di altri periodi di vita legati al consumo di
questo gradevole alimento.
Ciclo
di produzione
Il
ciclo di produzione del gelato artigianale comprende queste fasi:
a)
miscelazione
b)
pastorizzazione
c)
omogeneizzazione
d)
maturazione
e) mantecazione
f)
indurimento
g)
conservazione
Miscelazione
La
miscelazione dei singoli ingredienti è fatta per consentire la loro
fine distribuzione nella miscela. Questa operazione viene eseguita a
caldo nel pastorizzatore per facilitare la solubilizzazione e la
emulsione degli ingredienti.
Sì
introducono il latte o l’acqua, la panna ed altri elementi liquidi
come lo zucchero invertito, si fanno seguire ingredienti più densi come
il latte condensato, le uova ed il glucosio. Dopo che la miscela ha
raggiunto 35-40° C si aggiungono i prodotti solidi quali il saccarosio,
il destrosio, il latte e il cacao in polvere, gli stabilizzanti e gli
emulsionanti
Pastorizzazione
Questo
passaggio del ciclo di produzione del gelato artigianale merita
un’attenzione particolare da parte dell’operatore, poiché si tratta
di un momento chiave per ottenere un prodotto igienicamente sano.
La
pastorizzazione è un trattamento termico che deve il proprio nome a
Pasteur, che per primo la sperimentò nel vino ed in seguito la applicò
al risanamento e alla bonifica del latte “crudo”. Consiste nei
riscaldamento della miscela a temperatura fra gli 80° e i 95°C per
tempi stabiliti (ma ridotti al minimo onde evitare alterazioni di alcuni
nutrienti quali le vitamine e le proteine).
Con
questa operazione si assicura la distruzione dei microrganismi patogeni
(quelli che sono in grado di provocare malattie nell’uomo) e la
riduzione della popolazione di tutti gli altri microrganismi che
altrimenti provocherebbero una alterazione troppo precoce della miscela
costituente il gelato da preparare. Per ogni microrganismo esiste una
temperatura massima di crescita, che, se superata, provoca una elevata
mortalità a causa della denaturazione delle proteine che costituiscono
le cellule. E evidente che più si innalza la temperatura, più elevato
è il numero di microrganismi che muoiono.
Per
avere lo stesso effetto battericida si può scegliere tra due diverse
soluzioni: temperatura elevata e tempo breve, oppure, temperatura bassa,
lasciata agire per un tempo più lungo. Riportiamo come esempio le due
diverse condizioni di pastorizzazione che realizzano lo stesso effetto
battericida:
a)
riscaldamento a 85°C per qualche minuto;
b)
riscaldamento a 65°C per 20 minuti.
In
gelateria, la pastorizzazione è effettuata normalmente a 80/85° C per
la miscela base del gelato alla crema con una inattivazione del 95%
delle cellule di microrganismi.
Una
pastorizzazione a 65°C (detta pastorizzazione bassa), viene applicata
invece allo sciroppo zuccherino base del gelato alla frutta.
La
fase di raffreddamento è un momento critico del ciclo di
pastorizzazione, perché un’eventuale interruzione o rallentamento
provocherebbe una moltiplicazione della carica microbica residua durante
il passaggio dai +40° +20°C, temperature sempre ottimali per la
crescita microbica.
Tutto
il ciclo di pastorizzazione si conclude mediamente in un’ora. Il
risultato più evidente della pastorizzazione è la riduzione dei 95%
della carica microbica iniziale e l’eliminazione dei coliformi.
Questo
trattamento termico, che uccide una buona percentuale di germi, non
toglie però importanza a tutte le altre norme igieniche cui bisogna
attenersi nella produzione del gelato artigianale.
Omogeneizzazione
Omogeneizzare
significa rendere uniforme, omogenea, una miscela di sostanze diverse.
minutissime.
Una
miscela omogeneizzata rimane stabile se sono presenti delle molecole con
proprietà tensioattive, o emulsionanti. Queste, per la loro particolare
natura chimica, sono in grado di legare tra di loro in una unica fase
omogenea delle sostanze immiscibili, come i grassi e l’acqua.
Riteniamo
utile ricordare che alcuni ingredienti per la produzione del gelato,
quali l’uovo ed il latte, contengono una discreta quantità di
emulsionanti naturali. E per questo che un tempo il gelato veniva
prodotto anche senza l’aggiunta di preparati a base di emulsionanti
come si fa adesso, i quali per altro assicurano una maggiore stabilità
del gelato nel tempo. L’emulsionante viene incorporato nel
pastorizzatore.
Maturazione
Le
funzioni principali del processo di maturazione della miscela base del
gelato sono quelle di permettere alle proteine e agli stabilizzanti di
assorbire l’acqua libera come acqua di idratazione. Le proteine sono
in grado di assorbire moltissima acqua. Questo è importante, perché
mentre l’acqua libera viene rapidamente cristallizzata nel processo di
gelatura, l’acqua legata cristallizza più lentamente e ciò riduce il
pericolo di formazione di grandi cristalli di ghiaccio permettendo di
ottenere un prodotto più spatolabile e meno grossolano.
Gli
stabilizzanti oggi usati consentono un tempo di maturazione dalle 4 alle
6 ore. Buona abitudine è quella di pastorizzare alla sera e di far
maturare la miscela durante la notte per un tempo di 8-10 ore.
Mantecazione
Da
essa dipendono la qualità e la resa del prodotto. Durante il
congelamento l’acqua cambia di stato: da liquida passa allo stato
solido, cristallizzando. Gli zuccheri influenzano questo cambiamento
abbassando il punto di congelamento dell’acqua. In parte inoltre
cristallizzano pure essi.
Per
ottenere un gelato a struttura liscia ed uniforme è necessario che i
cristalli formati dall’acqua e dallo zucchero siano molto piccoli e
uniformemente distribuiti; ciò si ottiene mediante un rapido
congelamento sotto agitazione.
Nella
prima fase del congelamento (fino a - 2° C) avviene l’incorporamento
di aria. Tale incorporamento è chiamato “overrun”. Un buon
inglobamento di aria dipende dal perfetto bilanciamento degli
ingredienti. Di norma si immette nel mantecatore la miscela liquida a +
3/4° C e si estrae il gelato dal mantecatore ad una temperatura intorno
a -5/-8°C.
Il
gelato a questa temperatura ha il 60% di acqua cristallizzata.
Il
giusto punto di consistenza, che dipende dalla quantità di acqua
trasformata in ghiaccio, deve essere valutato dall’operatore a seconda
della destinazione da dare al prodotto. Se il gelato va consumato subito
potrà essere estratto con consistenza relativamente molle; se si
prevede una lunga conservazione bisogna aumentare il tempo di
mantecazione, per evitare che nella fase di indurimento si formino
cristalli più grossi.
Indurimento
Alla
temperatura di uscita dal mantecatore (-5/-8° C) non è possibile
conservare per lungo tempo il gelato: perderebbe ben presto la sua
struttura. Il gelato ha bisogno di ulteriore freddo per acquisire la
consistenza definitiva. Questa operazione avviene attraverso il processo
di indurimento a -20/22° C, durante il quale si passa dal 60% al 90% di
acqua cristallizzata.
La
regola principale per un buon indurimento è quella di operare nel più
breve tempo possibile (facendo raffreddare il gelato almeno di 1°C ogni
ora). E consigliato il freezer con impianto di ventilazione. La
temperatura della cella deve essere il più costante possibile e si deve
evitare il sovraccarico simultaneo di prodotto.
Ricette
per la preparazione del gelato
Una
delle maggiori differenze riscontrabili nelle tecniche di produzione tra
il gelato artigianale e il gelato industriale è costituita dal fatto
che l’artigiano prepara normalmente solo due tipi di miscela: la
miscela base per gelati al latte e la miscela base per gelati alla
frutta. Da queste egli realizza tutti i gusti desiderati, aggiungendo
alla massa da inserire nel mantecatore, la frutta o il cacao o i vari
semilavorati caratteristici di ogni singolo gusto.
L'artigiano,
invece di preparare un numero elevato di miscele, ottiene così lo
stesso risultato, sottoponendo solo due miscele base al ciclo completo
di lavorazione, con notevole risparmio di tempo.
Questa
organizzazione di lavoro permette di portare in vetrina una discreta
varietà di gelati preparati giornalmente, quindi di gusto più fresco e
più gradevole.
Seguendo
questo tipo di procedura bisogna porre la massima cura ad aggiungere
alla base pastorizzata ingredienti batteriologicamente puri prima della
mantecazione, per non apportare al gelato una carica microbica che non
verrà più bonificata dalle operazioni successive.
Nella
composizione del gelato, le materie prime devono essere dosate in modo
da ottenere un giusto rapporto fra gli ingredienti solidi della miscela
e l’acqua, così da conferire al gelato la giusta consistenza e
palatabilità.
L’esperienza
indica che i solidi totali non devono essere inferiori al 32% né
superare il 42% della miscela; l’acqua deve oscillare fra il 58% e il
68%.
Se
la percentuale di solidi totali è troppo bassa, nella fase di
congelamento e nel successivo indurimento del gelato, l’acqua
cristallizza in cristalli troppo grossi. Nel caso inverso i solidi non
si sciolgono e non si idratano completamente; si ottiene un prodotto
finito molle o farinoso.
Per
questo è necessario proporzionare le materie prime che costituiscono
l’insieme dei solidi del gelato entro limiti abbastanza precisi:
Composizione
del gelato nelle sue materie prime
Bilanciamento
tra solidi (sost. secca) e acqua
|
Solidi
totali
|
32-42%
|
Acqua
|
58-68%
|
Zuccheri
|
saccarosio,
destrosio, sciroppo di glucosio, zucchero invertito, fruttosio,
miele
|
min.
max.
16%
22%
|
Grassi
|
contenuti
nel latte, nella panna, nel burro, nei grassi vegetali, nel tuorlo
d’uovo, nelle “paste"
|
5%
10%
|
Solidi
magri del latte (NFMS)
|
Si
tratta di proteine, lattosio e sali minerali contenuti nel latte,
nella panna e nei latte in polvere.
|
7%
12%
|
Altri
solidi
|
si
tratta degli stabilizzanti e delle proteine dell’uovo
|
1%
5%
|
Zuccheri
Rappresentano
circa la metà dei solidi totali, i quali oltre a dare il sapore dolce,
conferiscono al gelato sofficità. Un loro eccesso diminuisce tuttavia
la capacità di assorbire aria e quindi di montare. Un eccesso di
zuccheri inoltre abbassa il punto di congelamento, per cui occorre un
tempo. maggiore nel congelatore e temperature più basse nell'induritore
e nelle vetrine di vendita. Il gelato al palato risulta così troppo
freddo con ridotta possibilità di gustare gli aromi.
Il
tenore ottimale degli zuccheri può variare per i gelati a base di latte
dal 16 al 22%, mentre per quelli a base di acqua si può arrivare fino
al 33%. L’uso eccessivo di saccarosio può provocare, specialmente nei
gelati a miscela base all’acqua, la formazione di cristalli. Per
evitare questo effetto si usa sostituire, come già detto, parte del
saccarosio con altri zuccheri, in particolare con destrosio, sciroppo di
glucosio e anche con zucchero invertito. Lo zucchero invertito si usa in
percentuali non superiori al 10%, in sostituzione del saccarosio. In
linea di massima i monosaccaridi, cioè gli zuccheri ad una molecola
come il fruttosio, il glucosio e lo zucchero invertito, per le loro
caratteristico strutturali conferiscono al gelato una consistenza
morbida. I disaccaridi, cioè gli zuccheri a due molecole come il
saccarosio e il lattosio, conferiscono una consistenza più dura e più
compatta.
Grassi
Sono
la componente più soggetta a variazioni quantitative nella formazione
delle ricette. La loro percentuale varia infatti da valori vicini allo
zero nei gelati alla frutta, al 12% nei gelati alla crema.
Nella
scelta dei lipide, si deve tener conto del suo punto di fusione; un
lipide con punto di fusione troppo alto non è mai consigliabile perché
diminuirebbe la fondibilità in bocca, conferendo al palato un senso di
eccessiva untuosità. I grassi qualitativamente più validi provengono
dal latte intero e dalla panna. Utilizzando burro o altri grassi solidi
bisogna fare attenzione alla loro corretta omogeneizzazione.
Va
infine detto che più grassa è la miscela, maggiore difficoltà avrà
il prodotto ad incorporare aria e il gelato si presenterà compatto, con
una tipica consistenza troppo burrosa da evitare.
Con
la sigla NFMS (Non-Fatty Milk Solids) si indicano i solidi magri del
latte costituiti in pratica da proteine, lattosio e sali minerali. Le
proteine del latte (come anche quelle dell’uovo) contribuiscono molto
all’incorporamento di aria in un gelato, in globuli uniformi e
piccoli. Esse agiscono anche da addensanti.
Il
latte fresco contiene circa il 9% di NFMS. La fonte più ricca è però
il latte magro in polvere che apporta il 97% di NFMS con il 50% di
lattosio. Il latte magro in polvere è utile per ottenere un buon
bilanciamento della miscela base. Non bisogna però superare il 12%
negli ingredienti, per non eccedere in lattosio.
Esempi
di miscela base
Fino
a circa 20 anni fa, l’artigiano che produceva il gelato nel proprio
laboratorio, non aveva a disposizione dei supporti tecnologici quali il
glucosio, il destrosio, lo zucchero invertito ed i neutri, ma acquistava
ogni giorno al mercato tradizionale le uova, lo zucchero, la frutta, il
cacao, la farina di semi di carrube ecc.
Il
gelato alla frutta, ad esempio, veniva prodotto solo in determinati
periodi dell’anno, con la frutta matura di stagione.
Questi
gelati, alla crema o alla frutta, realizzati giornalmente in piccole
dosi, mal sopportavano lunghi periodi di permanenza nelle vetrine o nei
banchi vendita, e dovevano essere consumati preferibilmente entro la
giornata.
Di
seguito si riportano alcuni esempi di ricette, per dosi relative alla
produzione di 5 kg di gelato.
1) base crema:
5 litri di latte intero
30 rossi d’uovo (6 per
litro di latte)
1,5 kg di zucchero
1 buccia di limone
‘
1 pizzico di sale
emulsionanti e
stabilizzanti
Le uova e lo zucchero
devono essere
montati a parte e aggiunti
al latte
prima della bollitura.
2) base bianca:
5 litri di latte intero
. 100 g di panna pastorizzata
1,4 kg di zucchero
1 pizzico di sale
emulsionanti e
stabilizzanti
La base bianca serve per
preparare
il gelato al pistacchio,
alla nocciola,
alla banana, al torrone
ecc.
3) base al cioccolato:
5 litri di latte intero
1,5 kg di saccarosio
1 pizzico di sale
500 g di cacao in polvere
amaro
emulsionanti e
stabilizzanti
4) base alla frutta:
1 kg di polpa di frutta
2 litri di acqua
1 kg di saccarosio
2 g di farina di semi di
carruba
Lo zucchero va sciolto
nell’acqua
e poi aggiunta la frutta.
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